II pannello di sughero LIS (y=150/180 Kg/m³) è di colore biondo, non contiene scorie legnose, viene prodotto mediante cottura in alta frequenza ed è quindi un prodotto naturale certificato.
La scelta aziendale di LIS Lavorazione Italiana Sughero, fin dalla fine degli anni ’60, è stata quella di andare controcorrente con tutto quello che veniva utilizzato nel mondo edile e quindi di non utilizzare collanti o aggreganti artificiali. Infatti tra le sostanze che vengono abitualmente impiegate in edilizia, particolare attenzione va posta proprio sui collanti utilizzati per la realizzazione di materiali derivati dal legno, per alcuni prodotti isolanti a per altri manufatti e/o preparati speciali.
Si tratta di particolari tipi di resine sintetiche, che rappresentano una delle prime fonti di emissione di sostanze inquinanti all’interno delle costruzioni.
Le sostanze rilasciate appartengono al numerosissimo gruppo dei composti organici volatili, pericolosi perché instabili e reattivi a temperatura ambiente oppure perché in grado di provocare rilasci di gas o vapori dai prodotti finiti per i quali vengono impiegati.
Recenti ricerche mettono in rilievo la pericolosità di molti di questi collanti, sia per la quantità impiegata, sia per il tipo di resine utilizzate, sia per la composizione degli impasti.
Secondo quanto è stato verificato in accurate ricerche, i collanti termoindurenti sono indubbiamente i più reattivi perché provocano forti rilasci di formaldeide, soprattutto quando agiscono in sinergia con la temperatura a l’umidità relativa degli ambienti. Ricerche svolte negli U.S.A. ed in Gran Bretagna hanno permesso infatti di appurare che i tassi di formaldeide negli ambienti chiusi aumentano sensibilmente con l’accensione degli impianti di riscaldamento, per diminuire al loro spegnimento.
Un effetto simile può essere provocato anche dalla sola presenza di persone negli ambienti. Viene infatti causato un aumento dell’umidità relativa che, insieme al calore, favorisce il passaggio di formaldeide presente nelle resine polimeriche dallo stato solido allo stato gassoso.
Ciò accade perché durante la polimerizzazione delta resina in fase di incollaggio (pressa a caldo), non tutte le molecole di formaldeide si legano a formare la macromolecola della resina: alcune rimangono imprigionate net reticolo polimerico a col tempo trovano una via d’uscita verso I’esterno; altre presentano legami instabili che si rompono con I’aumento della temperatura e reagiscono con l’umidità dell’ambiente, liberandosi in esso.
Dal momento che queste resine sono alquanto economiche, si può tranquillamente immaginare la loro pericolosa diffusione Sul mercato e, di conseguenza, nelle abitazioni.
Anche i collanti elastici (termofondenti, o in dispersione acquosa) non sono comunque esenti da rischi, mentre particolarmente nocivi sono da considerarsi i collanti solventi.
E’ evidente dunque che nell’ambito dei problemi identificati nel quadro di quella “sindrome da edificio malato” di cui si sente parlare spesso, il ruolo assunto dai manufatti confezionati coi collanti è tutt’altro che secondario.
Nella progettazione bioecologica del tetto a delle pareti, quindi, dovranno essere accuratamente messe in opera quelle soluzioni che consentano I’impiego di materiali! sicuramente affidabili dal punto di vista della mancanza di rischi rispetto alla loro nocività.